Ho avuto l’onore di essere stato selezionato come fotografo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della sua visita dell’11 settembre 2021 al Rione Terra.

Per l’occasione erano presenti tutte le massime autorità locali e nazionali, compreso il Governatore Vincenzo De Luca, l’arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia e il vescovo di Pozzuoli don Gennaro Pascarella.

Analizziamo nel dettaglio le fasi della visita e come sono state affrontate.

Sergio Mattarella Rione Terra
Sergio Mattarella al Rione Terra. Fujifilm X-T3 e 35mm f/1.4. ISO 800, 1/60, f/2

La mia attrezzatura

Per l’occasione mi sono affidato a un doppio corpo macchina, con due obiettivi pratici e versatili: da un lato Fujifilm X-T3 con Fujinon 35mm f/1.4, dall’altro Canon 5D Mark IV con il mio nuovo acquisto Tamron 24-70 f/2.8 e, sulle spalle, la garanzia Canon 70-200 f/2.8.

Il problema principale della fotografia dei grandi eventi con le cariche pubbliche è l’unione del tempismo, dell’inquadratura perfetta al primo colpo e la capacità di produrre file immediatamente utilizzabili.

Non si può infatti quasi mai scattare in RAW e la fotografia prodotta dev’essere, di fatto, al primo colpo quella giusta: i tempi ristrettissimi della consegna alla stampa e ai responsabili della comunicazione richiedono un collegamento quasi istantaneo della macchina fotografica al computer o addirittura al telefonino. In questo aspetto Canon gioca la parte del leone, con un’app ben progettata e funzionante sia su Android che su iPhone.

Grandissima delusione per Fujifilm che, nonostante gli anni e l’esperienza straordinaria del team di sviluppo, sembra che non sia ancora capace di produrre un’app affidabile per smartphone.

Rinuncerei alla mia X-T3? Mai. E infatti le foto migliori sono sempre le sue, proprio per la gestione colore che è – a mio avviso- ancora insuperata.

Mattarella e Don Gennaro Pascarella
Il Presidente Mattarella e il vescovo di Pozzuoli don Gennaro Pascarella. Fujifilm X-T3, 35mm f/1.4, ISO 160, 1/4000, f/1.8

Le difficoltà da superare

Le difficoltà di questo lavoro sono notevoli. Paradossalmente è più semplice dell’insegumento di politici popolari come Giuseppe Conte, dove bisogna affrontare la ressa dei giornalisti, la folla e a

Con il Capo dello Stato sei tu e la sua scorta. E devi essere coordinato come un orologio svizzero, non puoi sbagliare nemmeno un attimo perché i tempi sono rispettati in maniera militare.

Il trucco? Non c’è. Devi essere solo molto bravo nel farti comunicare in anticipo il planning del giorno e correre all’indietro come un gambero.

Nel frattempo, però, le sfide da affrontare sono molte.

Il primo problema, quello tecnico, è nel continuo cambio di ambienti, temperature colore e luci: dopo la passeggiata esterna, il Presidente della Repubblica ha infatti visitato prima il Tempio Duomo del Rione Terra e ha voluto conoscere di persona i giovani impegnati nel progetto di riabilitazione “Puteoli Sacra”. Si passa in un istante dalla luce di una mattinata assolata al buio totale della chiesa, che degrada sempre di più verso l’altare.

Qui, quando si sono presentati al Presidente alcuni ragazzi, ho deciso di optare per il Canon 70-200 f/2.8: nella fase della conferenza è infatti la lente perfetta. Permette di riprendere le emozioni e gli sguardi dei protagonisti, senza nemmeno disdegnare fotografie di contesto, sfruttando l’ordinata focale di 70mm. La qualità della serie L Canon fa il resto.

Nella fase della passeggiata, invece, il 24-70 f/2.8 è l’unica lente possibile da utilizzare. Permette una timida ritrattistica con un bokeh di qualità, chiaramente se usato su full frame, e la luminosità permette di giocare in più situazioni senza andare in difficoltà con gli ISO e i tempi di scatto. La stabilizzazione del Tamron, poi, è un’arma vincente.
Anche qui non è tutto facilissimo. I leader politici, e in misura ancora maggiore il Capo dello Stato, hanno un “cordone di sicurezza” oltre il quale è assolutamente vietato inserirsi. Non è quindi utilizzabile in maniera facile un grandangolo estremo come il 17mm, il mio obiettivo preferito (che invece potrebbe regalare una bella prospettiva), ma è più consigliabile usare un “educato” 24mm, che distorce molto di meno, ma porta il suo compito a casa senza sfigurare, potendosi avvicinare il giusto con una ripresa d’insieme. Qui la gestione dei contrasti di luce fra cielo e strada è una partita difficilissima, ma è da mettere in conto la possibilità di sacrificare il cielo per avere il soggetto ben esposto. Oppure trovare trucchi per non farlo comparire nelle inquadrature.

Sergio Mattarella Cartabia
Il Presidente omaggia i ragazzi del progetto Puteoli Sacra, alle spalle il ministro Cartabia. Canon 5D Mark IV, Tamron 24-70, ISO 100, 1/400, f/2.8

Il Museo e gli alti ISO

Terminata la visita alla Cattedrale, il Presidente della Repubblica si è spostato infine nel Museo, per ammirare una delle più belle tele della pittrice Artemisia Gentileschi.

L’ultima sfida è stata proprio questa: affrontare la fotografia di un luogo buio senza flash, che avrebbe disturbato la presentazione.

Qui la soluzione è solo una. ISO alti, per mantenere i tempi di scatto in sicurezza, ma senza eccedere per non consegnare fotografie sgranate. Qui è salita in soccorso la Fujifilm che, con il suo 35mm f/1.4, mi ha permesso di realizzare ritratti eccellenti, contenendo gli ISO.

Anche qui, con la presenza di riflettori che illuminavano il quadro, andava fatta una scelta e, chiaramente, ho deciso di riprendere il pubblico.

Museo Rione Terra
Il Presidente al museo. Fujifilm X-T3, 35mm f/1.4, ISO 1600, 1/50, f/1.4

Arrivederci, Presidente!

La visita si è conclusa con i saluti e con un arrivederci che, per me, ha dato un brivido d’emozione. Affronto da diversi anni la fotografia politica, ma trovarsi di fronte il Capo dello Stato per la prima volta è una di quelle esperienze che non fa dormire la notte prima e dopo l’evento: Sergio Mattarella è davvero un grand’uomo.

Elegante, raffinato, di presenza austera, ma dallo sguardo e dalle parole rassicuranti. Basta il suo volto per ispirare, nello spettatore, quel senso di appartenenza e di fiducia nei valori dello Stato.

Arrivederci Presidente. Spero con tutto il cuore di rivederla anche dopo la scadenza del suo mandato.

-Federico Quagliuolo

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